Intorno a Banksy. L’influenza della Pop Art sulla Street Art
Dopo Andy Warhol e Keith Haring, la Street Art diventa
essenziale nell'arte contemporanea. La mostra si conclude
con la loro eredità, riunendo gli artisti di strada che
utilizzano manifesti, adesivi e stencil, oltre a dipinti e
installazioni nello spazio urbano. Come Warhol e Haring,
tutti condividono l'impegno per l'intervento urbano. Alla
fine del percorso, vengono esposti capolavori inediti di
interpreti noti, come OBEY e Invader, oltre alla serie di
stencil realizzati da Banksy per la manifestazione del 2003
a Londra contro la seconda guerra del Golfo.
L'eredità di Andy Warhol e Keith Haring consiste in un'arte
che debba essere vista dal pubblico e configuri un incontro
diretto con il mondo.
Gli obiettivi degli artisti di Street Art sono vari: il graffitista vuole mostrare un nome, lo street artist esprimere la propria creatività, alcuni le proprie posizioni ideologiche e politiche... la maggior parte vuole semplicemente che la propria arte sia vista dal grande pubblico.
Le prime creazioni di Banksy appaiono a Bristol, dove lavora
come graffitista con il collettivo DryBreadZ Crew. Nel 1998
co-organizza una mostra collettiva di graffiti, Walls Of
Fire. Una delle sue prime opere murali, The Mild Mild West,
è datata al 1999. Artista impegnato, Banksy trasmette un
messaggio anti-sistema attraverso i suoi dipinti e le sue
varie creazioni, con l'obiettivo di incoraggiare il pubblico
a riflettere. Con una buona dose di umorismo e derisione,
l'artista esprime costantemente un messaggio politico. I
suoi graffiti sono generalmente realizzati con stencil, che
gli permettono di prepararne una buona parte in anticipo e
di lavorare in modo rapido ed efficiente una volta sul
posto. Molto famoso per le sue pitture urbane, è anche
autore di molte installazioni audaci e irriverenti.
Artista apparentemente solitario, lavora in realtà quasi
sicuramente con dei ‘complici’. Tra i suoi altri lavori,
disegna la copertina dell'album ThinkTank del gruppo Blur,
lavora al film futuristico I figli dell’uomo e dirige il
documentario Exit Through the Gift Shop
Banksy crea i suoi stencil su tutti i muri del mondo. Nel
2005 inizia a dipingere sui muri di Gaza, per dare speranza
al popolo palestinese. Il suo stile caratteristico si trova
un po' ovunque: New York, Londra, Parigi, Venezia... Apre
anche un albergo a Betlemme, una sorta di hotel-museo i cui
profitti vengono riversati in progetti locali.
L'artista di protesta sa come fare colpo. All'asta da
Sotheby's a Londra il 24 ottobre 2018, la tavola
dell'iconica opera La bambina con il palloncino,
originariamente stencilata nel 2002 sul Waterloo Bridge di
Londra, si auto-semidistrugge grazie a un ingegnoso
meccanismo, come pianificato da Banksy quale forma di
ribellione mediatica.
Paradossalmente, il processo porta il dipinto a un aumento
di valore.
Il provocatore britannico sa anche come pagare tributi
vibranti. Nel giugno 2018 dipinge una Madonna su una porta
di emergenza del Bataclan di Parigi, quale omaggio per le
vittime degli attentati del 13 novembre 2015. L'opera,
particolarmente toccante, viene rubata da alcuni individui
muniti di smerigliatrice, che tagliano la porta metallica
per rubare il graffito. Un'ulteriore prova che Banksy, in
virtù della sua identità o della sua arte, non smette mai di
affascinare e suscitare desiderio.